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Sweet Press Memories

Premio Internazionale di Pittura Arte Laguna 2006 | 1st Edition

Premio Speciale della Giuria

Testo di Igor Zanti, critico d'arte


“La prima volta che ho visto un’opera di Chiara Todero, non la conoscevo e, per la precisione, non sapevo neanche se fosse una donna o un uomo. Ero in giuria in un concorso di pittura e dovevo scegliere, fra quattrocento opere, quattro vincitori. Confesso che il suo lavoro mi ha colpito subito. Il problema, vista la materia pittorica di Chiara, gli stretti contatti del suo agire artistico con la street art e con il mondo, affascinantissimo, della grafica contemporanea, è che mi immaginavo un accanito writer che corre per le periferie metropolitane, avvolto in una felpa con il cappuccio alzato, dopo avere “imbrattato” il vagone di una metropolitana o il muro di un abbandonato monumento di archeologia industriale, invece, mi sono trovato di fronte il dolce sorriso di Chiara.

Chiara Todero o meglio, La Mega- questo è infatti il suo TAG, la sua etichetta, la firma convenzionale che ha ogni writer- è una vera e propria outsider nel panorama dell’arte italiana e non nascondo che, sotto quelle apparenze un po’ bon ton e sotto quella laurea in architettura, non si nasconda una vera e propria Bad Girl.

La cultura artistica dei writers è stata per lungo tempo, soprattutto in Italia, poco apprezzata; sono recentissime le aperture fatte, a mio parere dimostrando grande attenzione e sensibilità, dall’attuale assessore alla cultura di Milano, Vittorio Sgarbi, a questa interessantissima tendenza dell’arte contemporanea. Non bisogna comunque dimenticare che sia Jean Michel Basquiat che Keith Haring erano, agli esordi della loro carriera, due writers.

Nel mondo dei writers, più ancora che nel mondo, che per comodità definiremo “ufficiale”, dell’arte contemporanea, la presenza femminile è limitatissima e Chiara Todero è un po’ la mosca bianca o la pecora nera di quest’ambiente, dipende da come la si vede…..

L’opera della nostra artista è fresca, ironica, di impatto immediato, pur nascondendo una riflessione profonda sulla società contemporanea.

Ci troviamo di fronte ad una artista emergente nel mondo “ufficiale” dell’ arte, ma sicuramente di grande spessore ed intelligenza.”

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